mercoledì 28 gennaio 2009

Femmina de luxe vince il Bloody Mary Award

Bloody Mary Award 2008, ecco il vincitore
Femmina de luxe di Elisabetta Bucciarelli si aggiudica il neonato premio indetto da Thriller Cafè
La Tela Nera, 28 gennaio 2009
Qui l'originale

Sono apparsi oggi sul Thriller Cafè, il blog principalmente dedicato alla narrativa thriller/gialla del nostro amico Giuseppe Pastore, i risultati del Bloody Mary Award 2008. 
Il Bloody Mary Award è un premio, per ora del tutto simbolico, assegnato da Thriller Cafè al miglior libro thriller dell'anno. 
I giurati di questo concorso letterario "di genere" per narrativa edita sono stati i numerosi "addetti ai lavori" che hanno offerto il loro prezioso aiuto elencando i tre libri (editi nel 2008) che hanno maggiormente apprezzato nel passato anno.
Tra di essi gli scrittori Marco Bettini (Pentito, una storia di mafia, Piemme), Alfredo Colitto (Duri di cuore, Cuore di ferro), Ugo Mazzotta, Carlo Oliva, Giuseppe Pederiali, Elisabetta Bucciarelli, Gaia Conventi (Una scomoda indagine e un cane fetente, Caravaggio Edizioni), Cristina Origone, (Avrò i tuoi occhi, Fratelli Frilli), Alberto Custerlina (Balkan Bang!, Perdisa Pop), il traduttore Luca Conti (Elmore Leonard e Joe R. Lansdale tra i tanti) e l'organizzatrice della rassegna di narrativa poliziesca "La passione per il delitto" Paola Pioppi.
Anche i "professionisti del web" hanno detto la loro: oltre a Giuseppe Pastore e al sottoscritto hanno votato Alessandra Buccheri (Angolo Nero), Ambretta Sampietro (MilanoNera), Andrea Franco (OperaNarrativa) e Carla Casazza (Carta e Calamaio).
Proprio Elisabetta Bucciarelli è stata dichiarata vincitrice della gara letteraria col suo romanzo Femmina de luxe, edito nel 2008 da Perdisa.
Olga è una ragazza morbida e indifesa, alla ricerca dell’uomo della sua vita. Marta, acuminata dall’ambizione, si sacrifica all’idolo della perfezione estetica. Che cos’hanno in comune? Entrambe provano a essere femmine di lusso, l’avanguardia del piacere, donne perfette fatte di protesi e speranze, capaci di soddisfare uomini di raffinati desideri e grandi fantasie. Forse entrambe tradiranno le aspettative, trasformandosi in semplici vuoti a perdere, oppure una di loro resterà, ritrovando nell’ostinata innocenza dell’amore una salvezza che a questo mondo pare impossibile.
Per ulteriori informazioni sulla classifica finale, e conoscere quindi i libri maggiormente votati, non vi resta che andare a farvi una bevuta al Thriller Cafè e leggervi il post finale dedicato al Bloody Mary Award.

Femmina de luxe vince il Bloody Mary Award

Il miglior thriller del 2008? Ecco chi ha vinto il Bloody Mary Award
Thrillercafé, 28 gennaio 2009
Qui l'originale

Il miglior libro thriller del 2008 è un’etichetta impegnativa, ma la giuria interpellata da Thriller Cafè era composta da nomi sicuramente esperti e i pareri raccolti hanno un loro valore, benché non tantissimi (e qui, mi duole dirlo, mi aspettavo qualche partecipante in più, ma tant’è… speriamo l’anno prossimo ci siano più adesioni). Comunque, dicevo, la giuria ha espresso il suo verdetto e avendo letto anch’io il libro più votato, non posso che dire che è un’opera meritevole. Chi ha seguito le precedenti puntate forse si sarà già fatto un’idea di chi l’abbia spuntata, ma prima di proclamare il vincitore, sappiate che il sottoscritto deve esprimere le proprie preferenze, che - in ordine sparso - sono queste:
1) L’inverno di Frankie Machine, di Don Winslow
2) La città perfetta, di Angelo Petrella
3) Bad City Blues, di Tim Willocks
Facendo un po’ due rapidi conti (i voti li trovate nelle puntate precedenti), risulta che il vincitore del Bloody Mary Award per il miglior libro thriller pubblicato in Italia nel 2008 è: Femmina de luxe di Elisabetta Bucciarelli, con 4 voti.
A seguire:
- con 3 voti: La città perfetta, di Angelo Petrella
- con 2 voti: Duri di cuore, di Alfredo Colitto; L’ottava vibrazione, di Carlo Lucarelli; Silenziosi nella notte di Antonio Zamberletti.
Complimenti, quindi, a Elisabetta Bucciarelli per questo premio (molto) simbolico. A me non resta che consigliarvi di leggere il suo libro, se non l’avete ancora fatto, e darvi appuntamento all’inizio del 2010 per la prossima edizione del Bloody Mary Award.

domenica 25 gennaio 2009

Libreria Trame Bologna, presentazione di Femmina de luxe

Libreria Trame Bologna
Valerio Varesi e Patrick Fogli presentano
Femmina de luxe di Elisabetta Bucciarelli
24 gennaio 2009

Da sinistra Valerio Varesi, Elisabetta Bucciarelli, Patrick Fogli




Elisabetta Bucciarelli, Femmina de luxe

Pulp libri
Gennaio 2009



venerdì 23 gennaio 2009

Femmina de luxe

Guide SuperEva - Libri Autori
22 gennaio 2009
Qui l'originale

“Le femmine hanno valore solo se di lusso, vuoti a perdere, quando disattendono le aspettative”
Capita spesso, soprattutto agli scrittori di gialli, thriller o noir, di inventarsi realtà fittizie dimenticandosi le realtà vere: al fine di soddisfare la voglia di suspense e di avventura del lettore, si fanno acrobazie letterarie che, alla fine, lasciano solo un senso di delusione e di “déjà vu”. Meglio, allora, certi autori di casa nostra che, con tutte le carte in regola, non hanno bisogno di trame artificiose per regalarci una lettura non solo piacevole, ma anche intelligente e capace di farci riflettere.
Per questo credo meriti una particolare attenzione Femmina de luxe (Perdisa Editore), l’ultimo romanzo di Elisabetta Bucciarelli, milanese, già autrice di saggi sulla scrittura e sulla comunicazione e di due romanzi gialli, Happy Hour e Dalla parte del torto.
La storia, in sintesi, è quella di due donne, esteticamente molto diverse, ma ugualmente insicure e fragili.
La prima, Olga, è alla ricerca dell’uomo che possa apprezzarla, nonostante il suo peso: “ Olga non voleva dimagrire. Per lei il peso era un’identità. La sua gaudente identità. A dispetto delle mode e delle convenienze. E forse anche della salute.”
Vuole un appuntamento, vuole sapere che cosa vuol dire fare sesso e avere un uomo, ma troverà solo chi, ancora una volta, la deriderà, approfittando di lei della sua semplice e ingenua generosità.
Marta, invece, è una vittima sacrificata al dio della perfezione estetica. Considerata da tutti una brava ragazza, apprezzata, desiderata e dalla la figura piacevole, nasconde un profondo disagio che nessuno sa cogliere. E’ magra oltre ogni possibilità, ma si sa, “è il come ci immaginiamo a valere più di come siamo” e il tentativo di eliminare quell’unico, piccolo difetto che la divide dal suo ideale, la porterà inesorabilmente alla perdizione.
A cercare di trovare il bandolo della matassa non solo di un caso cittadino piuttosto insolito e di un delitto, ma anche di certe questioni personali è, ancora una volta l’ispettore Maria Dolores Vergani, coadiuvata da Achille Maria Funi, personaggi seriali, già protagonisti dei due precedenti lavori, che ritroviamo, con un po’ di sorpresa mista a curiosità, proprio come si incontra un amico dopo qualche tempo trascorso senza contatti.
Fra i risultati ottenuti da Elisabetta Bucciarelli con questo romanzo breve, spiccano la rappresentazione del un mondo metropolitano milanese, descritto attraverso forme di violenza che vengono spesso sottovalutate o, addirittura negate, perché scomode, ed i personaggi, fra i quali nessuno è comprimario. Tutti, infatti, rimangono impressi nella coscienza del lettore come un simbolo, sia esso della crudeltà, della meschinità, dell’anormalità che viene crudelmente emarginata , o del disagio esistenziale causato da l voler a tutti i costi raggiungere modelli che rimangono inaccessibili ai più.

L'intervista a Elisabetta Bucciarelli
Qui l'originale

L'interessante "chiaccherata" con l'autrice di "Femmina De Luxe"
Lidia - Quando e come nasce questo “interesse” per il tema del cibo e, in particolare, il cibo come ossessione, con i suoi eccessi, anoressia e bulimia?
Elisabetta Bucciarelli - Femmina de Luxe è un libro sulla nostra incapacità di accettarci per quello che siamo. Per questo cerchiamo in tutti i modi di adattarci e rispondere alle aspettative altrui, come se il nostro prossimo fosse lo specchio deformato entro cui rifletterci. Il nostro corpo, ostentato come superficie, è il modo più veloce per aderire a modelli esterni o ambizioni illusorie e attraverso ciò che ingeriamo, il cibo come le parole, passa il tentativo di trasformarci in quello che non siamo o di raggiungere la nostra vera essenza. La presenza di peso e l’assenza di fisicità, che la bulimia e l’anoressia possono conferirci, non sono che due facce dello stesso problema: lenire il dolore per la nostra profonda inadeguatezza, sia essa dovuta a mancanza cronica d’amore o a ferite narcisistiche mai sanate. Per questo le due donne del romanzo, Olga, morbida e imperfetta e Marta, bella ma insicura per un unico microscopico difetto, anelano a qualcosa di estraneo alla loro natura. Entrambe proveranno a trasformarsi in femmine di lusso, a oggettivarsi per trovare una presunta e agognata felicità cercata erroneamente fuori da sé.
In definitiva, il tuo è libro che vuole denunciare questi estremi raggiunti dalla società moderna?
In realtà con Femmina ho voluto solo raccontare una storia, che si è trasformata in una specie di mondo simbolico che pare ritrarre una tendenza contemporanea. L’estetica a tutti i costi, la superficie staccata dalla profondità, l’inutile e il vanesio come valori acclamati e, alla fine, scelti un po’ da tutti. La mia attenzione in questo momento è volta soprattutto verso il corpo delle donne. Lo stato di fatto e i timori futuri. Le sue trasformazioni volute o necessarie. La donna fidanzata, amante, moglie e, nel prossimo libro, anche madre. È l’archetipo della madre (madre reale, agognata o impossibile) e la realtà che le madri devono affrontare, a muovere le mie rabbie di questo momento.
Che “evoluzione” hai voluto per la tua investigatrice, Maria Dolores Vergani?
Maria Dolores Vergani, il mio personaggio seriale, cresce e si modifica nel corso dei romanzi e dei racconti che ho scritto. Se in Happy Hour era totalmente incapace di avvicinarsi a sentimenti e passioni, in Dalla parte del torto riesce (finalmente) ad avere un inizio di storia. In Femmina de Luxe ciò che conta per l’ ispettore Vergani è cercare di capire cosa una donna sia disposta a fare per uomo, fino a che limite sia in grado di spingersi. La Vergani sta riflettendo e metabolizzando per poi arrivare, nel prossimo romanzo, a uno sviluppo, forse un’evoluzione o forse no, della sua vita affettiva e di coppia che è ancora in fieri, ma che ha le sue premesse nel Poliziotto Nocs incontrato in Dalla parte del torto. In Femmina, invece, ritrova un uomo che l’ha desiderata ma che lei non ha mai preso in considerazione, per troppa rigidità o per disattenzione.

Come capita a tutte nella vita, almeno una volta.

Massimo Rainer parla di Elisabetta Bucciarelli

Il Re-Censore
8 agosto 2008
Intervista a Massimo Rainer
Qui l'originale

(...) Elisabetta Bucciarelli ha un uso della parola strepitoso. Lei scrive con una capacità linguistica con pochi eguali. Sarebbe la nostra Fred Vargas, se ci fosse la giusta attenzione per il noir e la giallistica in Italia. Non ha niente da invidiarle (...)


mercoledì 7 gennaio 2009

Femmina de luxe

Marco Minghetti Nova100 Il Sole 24 Ore
7 gennaio 2008
Qui l'originale 

Un libro breve e fulminante, una storia che lascia tanta inquietudine nello scivolare distante e parallelo delle vite delle due protagoniste, ma che suggerisce molteplici spunti per ragionare sul nostro modo di porsi rispetto al valore dell’estetica, rispetto all’autocompiacimento come prodotto dell’approvazione altrui. Sugli ingredienti che stanno alla base dell’identità e della sicurezza di sé, dei condizionamenti ai quali non si riesce a sottrarsi, delle ambizioni anche eccessive. C’è tutto questo nelle pagine di Femmina de luxe, romanzo breve e molto noir della scrittrice milanese Elisabetta Bucciarelli, uscito per Perdisa editore (120 pagine, 9 euro, copertina azzeccatissima di Onofrio Catacchio). Mentre l’ispettore di polizia Maria Dolores Vergani indaga sulla morte di una ragazza trovata abbandonata in un cantiere , sulla sua scrivania arriva un’altra vicenda, appartenente a una Milano e a un mondo femminile diametralmente opposti. Unica costante tra queste due storie, un rapporto maniacale con il cibo: nella quantità, nella qualità, nell’estetica, nei riti che lo accompagnano. Nelle sue implicazioni. 
Perché un ruolo così centrale riservato al cibo in questo libro?
Femmina De Luxe è una storia noir sul corpo e sulle sue modificazioni naturali e forzate. E sulla ricerca smodata di una perfezione presunta e irraggiungibile. Il cibo è protagonista nella misura in cui può rendere appetibile o repellente chi si esprime per suo tramite. L’uomo di lusso protagonista del libro non può prescindere dalla bellezza, ne fa una questione di identità personale. Così sia le donne al suo fianco che i cibi di cui si nutre devono seguire il suo personalissimo protocollo e la sua lista di perfezione che coincide molto spesso con una cura estetica estrema. 
Nel rito quotidiano e ripetuto del confronto con il cibo, quanto il contenitore - cioè il ristorante di alto livello o di prestigio - influisce sul contenuto - cioè la scelta di un piatto e l'atto del mangiare?
Penso che il contenuto e il contenitore siano strettamente collegati. Paragone azzardato ma che rende l’idea: come la nostra pelle esprime il nostro profondo psicologico e fisico così un bel locale, curato nei dettagli, spesso riporta la stessa attenzione nel cibo che propone. Il gusto, l’olfatto e la vista sono tre sensi in strettissimo contatto.
Quale meccanismo mentale a tuo parere si nasconde dietro uno dei luoghi comuni maschili più esibiti, e cioè il desiderio di essere accompagnati da una donna bella, amante del cibo eppure capace di non ingrassare? Perché questo aspetto ti ha incuriosita al punto tale da renderlo una delle caratteristiche fondamentali di uno dei tuoi personaggi?
Gli uomini, nel loro immaginario, vorrebbero donne perfette, belle e giovani. Capaci di proporsi complici anche a tavola. Libere da problemi psicologici e sempre a disposizione. Come se scegliere una compagna fosse assicurarsi uno specchio adolescente dove riflettersi ogni giorno e rivedersi sempre con la stessa forma. Un’illusione, destinata a rendere tutti infelici. In Femmina tutto ciò è portato all’estremo. La ricerca ostinata di un’esattezza che sposta sempre il limite e di un equilibrio magico destinato a interrompersi bruscamente, non può che portare a frustrazione e violenza.
Perché il tema del mangiare non rientra nel ritmo delle alternanze e degli opposti che caratterizza tutto il libro?
Perché il rapporto con il cibo è per me direttamente collegato alla relazione che abbiamo con la nostra aggressività. E tutte le donne hanno qualche conto in sospeso con la loro rabbia. C’è chi la reprime e la misconosce. Chi la esercita in modo plateale e malamente. E’ il corpo che parla sempre più al posto delle parole. E l’atteggiamento che abbiamo nei confronti del cibo dice molto su questo aspetto. Si pensi alla quantità di donne (non solo adolescenti) che si astengono dal mangiare o si nutrono molto poco. O al contrario sono bulimiche. Le donne spesso fanno del cibo un’arma. Contro se stesse e nei confronti del mondo. Quando questo non succede ci pensa il “mondo” a porre il problema della forma. Come nel caso di Olga. Una ragazza molto morbida e poco di moda, che perde di credibilità proprio perché non si allinea agli schemi di comportamento usuali.
Paola Pioppi

Femmina de luxe tra i consigli di Natale - 3

Il Giorno, 7 gennaio 2008

Femmina de luxe tra i consigli di Natale - 2

Corriere Nazionale Umbro-Adriatico, 24 dicembre 2008

martedì 6 gennaio 2009

Femmina de luxe tra i consigli di Natale - 1

SenzaUnaDestinazione, 24 dicembre 2008
Qui l'orginale

Quest’anno ho regalato libri a tutti, ai grandi e ai piccoli. Qualcuno ha ricevuto una fornitura che lo accompagnerà per qualche mese, qualcun altro quanto basta per rendere un po’ speciale una sera, ma tutti pensati con attenzione. Con dedica dell’autore, quando sono riuscita, oppure assieme a un po’ di cioccolato, quello davvero buono. La lista è questa, preceduta dagli auguri di Monica Galanti (Oiseaux maison, cm 12x16, tempera, china e collage).

I PULCINOELEFANTE, POCHE RIGHE MA BELLISSIME
Alfredo Tamisari, Una fiaba (con ori di Luigi Mariani)
Davide Oldani, Una vocale del cuoco (con astrazione di Andro Barissone)
Gruppo G, Una città
Lea Vergine, Qualcosa (con foto di Anna Fasolis)
Pietro Pedeferri, Oro Ruggine (con ori di Luigi Mariani)

A CHI VUOLE STORIE RACCONTATE, VERE O DI FANTASIA
Angelo Petrella, Cane rabbioso, Meridiano Zero
Antonio Dal Masetto, E’ sempre difficile tornare a casa, Einaudi
Antonio Paolacci, Flemma, Perdisa
Carlo Lucarelli, Tenco a tempo di tango, Fandango
Elisabetta Bucciarelli, Femmina de luxe, Perdisa
Elisabetta Bucciarelli, Happy hour, Mursia
Giancarlo Narciso, Un’ombra anche tu come me, Perdisa
Jean-Marie-Gustave Le Clézio, Deserto, Rizzoli
Jean-Marie-Gustave Le Clézio, L’africano, Instar Libri
Jean-Marie-Gustave Le Clézio, Onitsha, Rizzoli
Léo Malet, Trilogia nera, Fazi
Paolo Moretti, La cicogna che sconfisse l’aviaria, Infinito Edizioni
Rose Duchemin, Pagherò quando passano gli sgombri, Cda Vivalda

A CHI LEGGE DI SCIENZE, NATURA E VIAGGI
Giuseppe Gavazzi, La colorata lentezza delle galassie. Vita di uno scienziato irriverente, Marsilio
Ian Stewart, L’eleganza della verità. Storia della simmetria, Einaudi
Maurizio Tosi e Franco La Cecla, Bruce Chatwin: viaggio in Afghanistan, Bruno Mondadori
Michel Pastoureau, L’orso. Storia di un re decaduto, Einaudi
Paul J. Steinhardt e Neil Turok, Universo senza fine. Oltre il Big Bang, Il Saggiatore
Raj Patel, I padroni del cibo, Feltrinelli
Roger Peyrefitte, Dal Vesuvio all’Etna, L’Ancora del Mediterraneo
Tim Moore, Due baffi sottozero. Avventura nell’Artico, Tci

QUALCOSA DALLE CRONACHE
Emilio Randacio, Una vita da spia, Rizzoli
Gigi Di Fiore, L’impero. Traffici, storie e segreti dell’occulta e potente mafia dei Casalesi, Rizzoli
Patrick Fogli, Il tempo infranto, Piemme
Pino Corrias, Vicini da morire, Mondadori

AI BAMBINI
Alberto Anelli e Tony Martucci, Il caffè della Peppina, Gallucci (con disegni di Silvia Ziche e cd)
Andrea Valente, Quando Babbo diventò Natale, Gallucci
Anna Lavatelli, Manuale della Befana, Interlinea
Geronimo Stilton, La maratona più pazza del mondo, Piemme
Geronimo Stilton, Tutta colpa di un caffè con panna, Piemme
Ian Dicks e David Hawcock, Srotola la mummia, Mondadori
Il mondo di Cars, Motori ruggenti, Disney Libri
Jutta Bauer, Urlo di mamma, Nord Sud Edizioni
Mick Wells, Ian Honeybone, Nella casa delle streghe, White Star (con illustrazioni di John Lupton)
Nikalas Catlow, Scarabocchi creativi, Magazzini Salani
Roberto Grotti, I due liocorni, Gallucci (con disegni di Silvia Ziche e cd)
Rufus Butler Seder, Al galoppo!, Rizzoli
Sylviane Donnio e Dorothée de Monfreid, Mangerei volentieri un bambino, Babalibri
Thando McLaren e Leo Hartas, Viaggio nel tempo alla scoperta del mondo antico, White Star

FUMETTI
Andrea Pazienza, Zanardi 1 (1981-1984), Fandango
Luigi Bernardi e Onofrio Catacchio, Fantomas, Edizioni BD
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